Evoluzione oltre l'oblio


C'era una grande scultura, probabilmente la più vista d'Italia (migliaia di automobilisti ogni giorno le passavano davanti) in stato di abbandono e progressivo degrado. E, parallelamente, c'era il ricordo del suo autore, la memoria collettiva delle sue opere, che sbiadiva, ed era ormai quasi totalmente inghiottito dall'oblio.

Una "grande impresa" di parti della società civile di Reggio Emilia ha messo fine a tutto questo: Evoluzione, la grande scultura che Franco Reggiani realizzò in omaggio al mito Ferrari, è stata tolta dall'aria autostradale di Calvetro, totalmente restaurata, rimontata nella sua nuova sede. E, al contempo, è stata realizzata una grande antologica su questo incredibile scultore, designer, inventore, carrozziere.

Difficile trovare un settore al quale il genio di Reggiani non si sia applicato: dalle  auto da corsa (in primis la mitica Ferrari "uovo", ma anche Cisitalia, Maserati, Stanguellini...) all'arredamento, le caffettiere, gli scacchi, la nautica, le moto... fino alle sperimentazioni più audaci con le materie plastiche (persino portali da chiesa in vetroresina!). 



Ma quello che più colpisce nella mostra "Franco Reggiani: Evoluzione dell'ingegno"  sono proprio le sculture in pietra, marmo, bronzo... Sembra quasi incredibile che il mondo dell'arte, in particolare quello della sua città, abbia potuto dimenticare un artista di questo livello. 

E' quindi auspicabile che questa riscoperta rappresenti un punto di partenza per un lavoro di ricerca  e rivalutazione su un artista che ha rappresentato, nel cuore della "motor valley", l'esempio più concreto di sintesi fra ricerca tecnica ed artistica.

Il catalogo della mostra è disponibile, oltre che nella versione cartacea, anche come iBook a questo link.





la festa continua

Si dice che "l'Epifania tutte le feste le porta via"... Ma il film "La festa" è ancora visibile sull'omonimo sito dove, alla fine di dicembre, è stata pubblicata la decima ed ultima puntata.

Il film di Simone Scafidi è stato definito un "horror 2.0 sperimentale"; si tratta sicuramente di un modo di fare cinema nuovo per l'Italia, ideato e creato esclusivamente per il web, finanziato per la gran parte da risorse private e promosso solo attraverso social network. Il primo episodio, coerentemente allo stile del film, è stato messo in rete la notte di Halloween. I canoni sono quelli del mockumentary (falso documentario), genere che si presta all'horror, dai tempi di Blair Whitch Project fino alai recenti successi della saga Paranormal Activity. E in fondo il capostipite del genere è il "film maledetto" italiano per eccellenza : Cannibal Holocaust.






Gli attori del film sono perlopiù esordienti, ma nel cast figurano anche due camei  del cinema horror cult italiano di Fulci e Bava (Cinzia Monreale e Karl Zinny) e volti noti del cinema indipendente italiano, in primis Lavinia Longhi.

Quando ho infierito (con Fotoshop) con ecchimosi e cerniere sul bel volto di Lavinia, ottimamente ritratto da Marco Bolognesi, per realizzare il manifesto ufficiale del film, mi sono sentito un po' in colpa. Ma quando ho visto che nella storia il personaggio della Longhi, al contrario di quelli da lei solitamente interpretati, era cattivo, anzi cattivissimo, gli scrupoli mi sono passati. Uguale cattiveria ho usato sui volti degli altri interpreti, nei ritratti che trovate nell'apposita galleria sul sito di La Festa.




piccolo spazio pubblicità


Qualche volta su Doppiosogno ho parlato di pubblicità, ma senza mai pubblicizzare qualcosa. Questa volta facciamo eccezione, invitando a sostenere un progetto che mi piace molto; e mi piace anche la modalità di raccolta dei fondi necessari a realizzarlo.



Stiamo parlando di un documentario proposto attraverso produzionidalbasso, il noto sito italiano di crowdfunding. Sul sito il progetto è illustrato in modo esaustivo; volendolo descrivere in breve, il film ripercorre il "disastro dimenticato" legato al crollo della diga in Val di Scalve nel 1923.  Lo fa con "un percorso fisico e mentale attraverso e oltre lo squarcio della diga alla scoperta della forza e della bellezza della gente che conosce, ama e difende il proprio territorio."

Sarà perché ho frequentato a lungo la zona dell'Iseo, ma credo sia difficile resistere al fascino dei panorami brumosi proposti nel trailer.

La storia mi è sembrata appassionante, e conosco personalmente la serietà e passione di alcune delle persone coinvolte in questa impresa; così ho sottoscritto la mia quota da 10 euro... e vi invito a fare altrettanto! (c'è tempo fino al 10 Febbraio) 




Bologna ricorda BDA


Questo blog aveva segnalato la triste notizia della scomparsa del grande fumettista Bruno D'Alfonso (vedi il penultimo post). Altri avevano giustamente sottolineato come la notizia fosse stata un po trascurata anche nel mondo degli addetti ai lavori, oltre che dalla stampa nazionale. 
Oggi Bologna colma questa lacuna, dedicandogli la mostra "nuvole e sorrisi". Il materiale esposto è quello, a tema ecologico, realizzato dal cartoonist romano per il Centro Antartide che, insieme a La Nuova Ecologia, Legambiente, Smemoranda, ha realizzto l'iniziativa; su graditissima richiesta di Antartide ho di buon grado accettato l'incarico di curatore della mostra. 

tombini kawaii



Il Giappone, si sa, per chi ama la grafica, il design, il packaging, è un piccolo paradiso: anche solo vedere confezionare un pacchetto può essere un'avventura estetica molto appagante. 
Di ritorno da un breve soggiorno nella regione del Kansai, pubblico le foto che ho fatto a qualche locale tombino stradale: in Giappone anche questi umili oggetti urbani possono essere dei piccoli capolavori...

ciao Ciacci


BDA se n'è andato, e io non lo sapevo. L'ho scoperto impaginando il materiale dell'edizione di quest'anno di Vacanze coi Fiocchi che, giunta alla quattordicesima edizione, è sicuramente la più longeva campagna italiana per la sicurezza stradale; qui sotto, in anteprima, l'immagine 2013.




Che Margherita Hack, altra grande amica di Vacanze coi Fiocchi, ci aveva lasciato l'ho saputo, come tutti, dai media.  Bruno D'Alfonso (BDA) se n'è andato lo scorso 27 novembre. Negli anni 80 le sue storie di Ciacci su Linus mi facevano ridere molto; e sempre ho riso quando, prima per fax e poi per mail, mi inviava le sue splendide vignette, sempre in numero esuberante rispetto alle esigenze editoriali - la sua fantasia era vulcanica - per le campagne sociali del Centro Antartide. Le poche volte che l'ho sentito al telefono era sempre gentilissimo, disponibile, simpatico; col suo dolce accento romanesco talvolta si lamentava della vista, o di quanto fosse sempre più economicamente difficile, nel nostro paese, vivere di fumetti. Fra i tanti disegni splendidi, ho scelto questo, realizzato per una campagna sul problema degli escrementi dei cani, e rifiutato dal committente pubblico, a favore di una immagine più banale. Mi sembra indicativo della sua bravura e della sua straordinaria fantasia.
Ciao Ciacci...





aggiungere a Venezia



Aggiungere a venezia è forse impossibile, sicuramente rischioso. Venezia è già tanta, (per i futuristi persino troppa); anche dove manca, anche in un crollo, in un degrado, è comunque malia, cristallizzata nel proprio incantesimo di luci, riflessi, silenzi. 

"Il pizzo verticale delle facciate veneziane è il più bel disegno che il tempo-alias-acqua abbia lasciato sulla terraferma, in qualsiasi parte del globo" scrive Iosif Brodskij - parole definitive quelle di "Fondamenta degli incurabili": parlare di Venezia è parlare di tutto; e al tutto, per l'appunto, nulla si può aggiungere.
Per questo motivo mi accosto con diffidenza ai vari interventi che, biennalmente, "aggiungono" a pezzi della città arte e artifici, delle più varie provenienze geografiche; e presto li dimentico. Unico ricordo rimastomi, la magia dei "cristalli liquidi" di Plessi al Florian, giusto venti anni fa.

Poi, quando meno te lo aspetti, arriva la poesia a salvare il mondo. Foundation, l'installazione di Katrin Sigurdardottir che quest'anno rappresenta l'Islanda alla Biennale di Venezia, accende proprio l'invincibile fragilità della poesia in un angolo magico del magico giardino di Palazzo Zenobio.
All'interno della antica lavanderia abbandonata l'artista islandese  ha realizzato una piattaforma lignea sospesa di circa 90 mq, rivestita da formelle ceramiche che compongono un pavimento barocco. 
L’installazione è accessibile attraverso una scala che partendo dal giardino mette in comunicazione l’interno e l’esterno della Lavanderia; il pavimento sospeso rende ancora più basse le porticine, e bisogna chinarsi per passare da una stanza all'altra. L'intera struttura è staccata dalle pareti, a sottolineare ulteriormente l'estraneità del manufatto - a questo punto propriamente fisica, oltre che stilistica - dall'architettura preesistente. Il risultato è straniante...  e un po magico.








tanto con poco




Piazza maggiore "invasa" da orme perdute: quelle delle centinaia di pedoni morti, delle migliaia di pedoni feriti.
Che dire di questa nuova installazione del Centro Antartide, all'interno della campagna "siamo tutti pedoni"? Colpisce ancora la grande capacità del centro bolognese di realizzare comunicazione ambientale efficace con pochi mezzi. 
Tanto con poco; non è da tutti.




vietato comprare






Per comunicare l’intento del suo operato, sugli scaffali di alcuni supermercati del paese sono stati posizionati dei barattoli di un nuovo prodotto. 
Unica caratteristica: tutti i prodotti sono stati incollati sullo scaffale.

L’associazione peruviana Domund si occupa da anni di garantire un piatto caldo ai più bisognosi.
Così le persone intente all’acquisto, dopo numerosi tentativi, hanno visto scendere un messaggio sotto i loro occhi che informava sull’iniziativa: "Non riesci a portare il cibo a casa? Molti peruviani vivono questa esperienza ogni giorno".
Domund, associazione peruviana di solidarietà con i bisognosi, si è posta il problema di come comunicare efficientemente la propria missione; e ha scelto di farlo coinvolgendo i consumatori.
Ecco allora comparire sugli scaffali dei supermercati un nuovo prodotto in barattolo. Ma l'acquisto era reso impossibile dal fatto che i barattoli erano tutti  incollati allo scaffale.
Dopo inutili tentativi di prelevare il prodotto, è comparso un messaggio “Non riesci a portare il cibo a casa? Molti peruviani ogni giorno vivono questa esperienza ”.







Banksy carosello



Christophe Pilate, giovane grafico e art director francese, co-fondatore del collettivo creativo From Paris, ha pensto di dare un nuovo volto al celebratissimo lavoro di Banksy. E quale modo migliore, per dissacrare un'artista dissacrante, che ribaltarne la poetica, da anti-sistema a puro marketing? 
Ecco allora che Brand+Banksy diventa Brandsky.





Una classica operazione di "cortocircuitazione" del senso; il famoso graffitista britannico stravolge l'immagine di un brand, il grafico francese stravolge il lavoro di Banksy riabbinandolo col brand. 

Varrebbe forse la pena anche di riflettere  su quanto marketing ci sia dietro il successo di Bansky, le centinaia di migliaia di euro pagati per le riproduzioni su tela delle sue opere, l'attenta gestione mediatica della sua "identità segreta"... Insomma di quanto oggi lo stesso Banksy sia, a tutti gli effetti, un brand...